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Società

Ciao Gunterone!

Se n'è andato in una maniera così rapida e assurda che è difficile farsene una ragione.
Gunther Mair, mitico portiere del Trento degli anni '80, si è spento ieri dopo tre giorni di inutile lotta nel reparto di rianimazione del Santa Chiara dove era ricoverato a seguito di uno shock anafilattico indotto da alcune punture di vespa. Una fine intollerabile nella sua dinamica quanto ingiusta verso gli assoluti valori umani di cui era portatore.

Prima all'Us Villazzano, poi quattro anni alla ViPo a formare i portieri: e non a caso usiamo il termine formare giacché “Gunterone” ai nostri ragazzi non insegnava solo la tecnica calcistica ma li faceva diventare uomini attraverso l'esempio.
La sua credibilità personale, figlia di un percorso sportivo ed una professionalità non comuni, unita alla simpatia rispettosa che tutti i “giganti buoni” sanno naturalmente infondere, sono state il miglior traino per i nostri giovani.
Mai sopra le righe, sempre preciso e concentrato, sapeva stimolarli e motivarli, infondendo nel contempo a tutto l'ambiente la necessaria serenità. Era il loro mister, autorevole, severo ma genuinamente paterno. E quel suo baffuto sorriso combinato ad un’inflessione altoatesina perdurante quanto singolare, finiva sempre per conquistarli tutti.
Come al tempo aveva fatto coi tanti compagni di squadra della sua infinita carriera, coi tecnici, i dirigenti, i tifosi. Era impossibile non volergli bene.
Lo piangiamo noi alla ViPo come lo piangerà l'intera comunità sportiva. Perchè il Gunterone era davvero unico. Un abbraccio forte ad Aurora, a Mirko e a Michael.
Giovedi alle 16 al Cimitero di Trento l'ultimo saluto.

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